Una mamma che aspetta il suo secondo bambino mi ha chiesto di accompagnarla nell’affrontare questo nuovo cambiamento della sua famiglia. E’ la prima volta che tengo un’incontro sul tema “divento un fratello maggiore”.
Sono cosciente che l’argomento trattato è molto più di competenza dei miei colleghi e colleghe psicologi. Spesso durante la gravidanza e poi nei mesi dopo il parto, però mi vedo coinvolta nelle dinamiche famigliari e inevitabilmente cerco di sostenere i fisiologici cambiamenti che avvengono in una famiglia quando arriva un nuovo bambino. Inoltre ho vissuto questa esperienza personalmente 4 volte come mamma e parecchie volte come zia. Così ho accettato la richiesta di questa mamma e mi sono preparata raccogliendo le mie esperienze lavorative e personali e leggendo vari libri.
Mi sono imbattuta in questo concetto: “la gelosia non è negativa, è normale, addirittura salutare. Nasce dal fatto che i bambini amano”.
Questo punto di vista ribalta completamente il modo di guardare i bambini. Non più un giudizio sulla loro capacità di controllare l’emotività, o di rispettare le regole, non più l’ansia difronte a reazioni fuori controllo o inaspettate. Non più il bisogno di trovare il modo per gestire la situazione…
Un bambino che esprime gelosia in modo aggressivo oppure anche chiudendosi in se stesso chiede: ” mi volete ancora bene?”
Se la domanda fosse così chiara, scommetto che ogni mamma e ogni papà saprebbero come rispondere, non tanto a parole, quanto più a gesti. Non servirebbero incontri con professionisti che ti dicano come gestire tuo figlio. “La gelosia nasce dal fatto che i bambini amano”. questa osservazione è vera, ciascuno di noi può verificarla nella sua vita. Sarebbe sufficiente averla in mente per affrontare la gelosia di un fratello maggiore con una sovrabbondanza di bene. Perché sovrabbondanza? perché quando ci si rende conto che tuo figlio ti ama senza condizioni, a prescindere dai tuo errori o limiti e sempre, allora provi una gratitudine tale che il bene sovrabbonda. Niente tecniche e metodi, solo il rassicurante bene che ogni mamma e ogni papà coltiva (perché va curato e nutrito, sempre) per il proprio figlio. Confermare il bene per lui rispondendo alla sua domanda. “mamma, mi vuoi ancora bene?” questo è il metodo giusto, e per me più corrispondente, per aiutare nostro figlio a diventare un fratello maggiore, che, tra parentesi, è un’esperienza meravigliosa!